HOME PAGE PREGHIERE RACCONTI PENSIERI

RACCONTI






Re Artù chiedeva ogni giorno informazioni a Merlino sui giovani che si preparavano a diventare cavalieri della tavola Rotonda: "Mi raccomando, sono loro il futuro di Camelot!".
I giovani venivano ducati ai grandi lavori e sottoposti a estenuanti prove fisiche e d'intelligenza. Arrivò il giorno dell'ultima prova quando un ragazzino si presentò come assistente di Merlino. "Come prova finale", disse, "dovete aprire quella porta senza sfondarla". Scoppiarono in una risata pensando alla facilità dell'operazione. Ma dovettero ricredersi perché era senza serratura e senza chiave. Cominciarono allora ad esprimere il loro parere parlando uno sull'altro. "Troppe bocche e poche orecchie!" pensò l'assistente.
Cercò di aiutarli ma nessuno lo degnò di attenzione perché era solo un ragazzo. Alla fine si arresero tutti eccetto il figlio di Artù che continuò fin quando, sfinito, ammise di non sapere più cosa fare. "Hai provato a bussare?" chiese l'assistente. Al suo "toc toc" la porta si aprì. "Ma perché non l'hai detto prima?", chiese stizzito il principe. "Perché solo ora hai deciso di ascoltarmi!". Così dicendo l'assistente si trasformò in Merlino e concluse: "Ragazzi miei. Ragionate sempre con vostra testa, ma non dimenticatevi di ascoltare chi vi è accanto".

da Qumran.net

 

 La porta di Bruno Ferrero

C'è qualcuno lassù

C'è un quadro famoso che rappresenta Gesù in un giardino buio. Con la mano sinistra alza una lam­pada che illumina la scena, con la destra bussa ad una porta pesante e robusta.
Quando il quadro fu presentato per la prima vol­ta ad una mostra, un visitatore fece notare al pittore un particolare curioso.
«Nel suo quadro c'è un errore. La porta è senza maniglia».
«Non è un errore» rispose il pittore. «Quella è la porta del cuore umano. Si apre solo dall'interno».
L'aeroporto di una città dell 'Estremo Oriente ven­ne investito da un furioso temporale. I passeggeri attraversarono di corsa la pista per salire su un DC3 pronto al decollo per un volo interno.
Un missionario, bagnato fradicio, riuscì a trova­re un posto comodo accanto a un finestrino. Una gra­ziosa hostess aiutava gli altri passeggeri a sistemarsi.
Il decollo era prossimo e un uomo dell'equipag­gio chiuse il pesante portello dell'aereo.
Improvvisamente si vide un uomo che correva ver­so l'aereo, riparandosi come poteva, con un imper­meabile. Il ritardatario bussò energicamente alla porta dell'aereo, chiedendo di entrare. L'hostess gli spie­gò a segni che era troppo tardi. L'uomo raddoppiò i colpi contro lo sportello dell'aereo. L'hostess cer­cò di convincerlo a desistere. «Non si può... E' tar­di... Dobbiamo partire», cercava di farsi capire a se­gni dall'oblò.
Niente da fare: l'uomo insisteva e chiedeva di en­trare. Alla fine, l'hostess cedette e aprì lo sportello. Tese la mano e aiutò il passeggero ritardatario a issarsi nell'interno.
E rimase a bocca aperta. Quell'uomo era il pilo­ta dell'aereo.
Attento! Non lasciare a terra il pilota della tua vita.

 

Il dromedario e il cammello

(Gianni Rodari)
Una volta un dromedario,incontrando un cammello, gli disse: - Ti compiango, carissimo fratello;
saresti un dromedario magnifico anche tu se solo non avessi quella brutta gobba in più.

Il cammello gli rispose: - Mi hai rubato la parola. E' una sfortuna per te avere una gobba sola.
Ti manca poco ad essere un cammello perfetto: con te la natura ha sbagliato per difetto.

La bizzarra querela durò tutto una mattina.
In un canto ad ascoltare stava un vecchio beduino e tra sé, intanto, pensava: "Poveretti tutti e due, ognuno trova belle soltanto le gobbe sue.
Così spesso ragiona al mondo tanta gente che trova sbagliato ciò che è solo differente!"

-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~
* Leggi il ritaglio su Qumran


 

Il ramo e la farfalla

Dopo aver saputo che una coppia di carissimi amici stava attraversando un periodo difficile nel loro matrimonio, scrissi questa storia e gliela dedicai.

Un artista, affacciato alla finestra del suo laboratorio, osservava il paesaggio che gli si presentava di fronte; cercava l'ispirazione per una nuova opera d'arte.

Ad un tratto vide una farfalla leggera, candida, delicata che svolazzando si posò su un ramo robusto, forte, ruvido.

Questo accostamento gli piacque così tanto che decise di riprodurre quanto aveva visto.

Uscì di casa ed andò nel bosco a cercare un ramo adatto all'opera d'arte.

"... Questo è troppo grande... questo troppo sottile... questo è troppo fresco... questo troppo secco... Ecco questo può andare bene!!"

L'artista portò nel suo laboratorio un ramo, apparentemente simile a tanti altri.


Lo posò sul banco da lavoro e cominciò a spolverarlo dalla terra, eliminò qualche sporgenza, allisciò le estremità fino ad ottenere proprio un BEL ramo.

Ora mancava la farfalla, questo essere così delicato e per farla, cercò nella "scatola dei ritagli" un tessuto che potesse ricordarne le caratteristiche "..questo è troppo spesso... questo troppo leggero... questo troppo scuro... questo troppo colorato... ecco, questo va benissimo!!"

L'artista aveva scelto del semplice tulle che, modellandolo e ritagliando ciò che era di troppo, divenne una BELLA farfalla, la posò sul ramo e... ecco l'opera d'arte!!


Ma bastò un impercettibile spostamento d'aria e la farfalla cadde dal ramo.
"Qui c'è bisogno di qualcosa che unisca i due elementi" Pensò l'artista

Visto che la farfalla era così delicata, utilizzò della colla per la carta, posò quindi la farfalla al ramo, ma bastarono pochi minuti e appena la colla si asciugò la farfalla si staccò dal ramo.


"No!" pensò l'artista "Questa colla è troppo delicata, proverò con la colla per legno!!"


Prese il barattolo della colla e con un pennello la stese sul ramo poi vi posò la farfalla, ma la consistenza densa e vischiosa della colla imbrattò la farfalla..."che pasticcio" pensò l'artista che aveva bene in mente l'opera d' arte originale e, subito prima che la colla si asciugasse, lavò la farfalla per bene e ripulì il ramo.

Pensa e ripensa all'artista venne in mente un'altra soluzione, fissare la farfalla al ramo con una puntina da disegno e mentre INFILZAVA la farfalla e TRAFFIGEVA il ramo gli venne un brivido di dolore... non era ciò che aveva visto in natura!!

"Posso legarli assieme con uno spago!!" Pensò l'artista

... ma l'idea non era delle migliori, la farfalla si avvolse al ramo, così non si capiva più cos'era e parte del ramo era come soffocato da questo legame


"Non ci siamo" Rifletté l'artista.

E mentre pensava ad una nuova soluzione, girava per il suo laboratorio pieno di utensili, materiali, prodotti per le sue creazioni e, guardando con attenzione ciò che poteva essere utile all'unione dei due materiali, i suoi occhi caddero su un tubicino di colla, un tubicino piccolissimo, lo prese in mano e lesse:

"Super colla: incolla all'istante materiali diversi con una sola goccia"

L'artista rifletté alcuni secondi su quanto aveva letto:
"Ecco!! Questo è proprio quello che cercavo!!"

Mise una piccola goccia di super colla sul ruvido ramo e vi posò sopra la leggera farfalla, alcuni istanti... ed ecco... l'opera d'arte!!

Due materiali così diversi uniti per sempre


FINE

Nella parte dell'artista: il matrimonio
Nella parte della farfalla: la donna
Nella parte del ramo: l'uomo
Metodi vari di unione: l'amore umano
Super-colla: l'amore di Dio che dura per sempre!!

 Da

http://breviracconticristiani.blogspot.it/ 

 

 

La collaborazione

 

(Bruno Ferrero, Il canto del grillo)
Marito e moglie erano sulle scale alle prese con un pesante cassettone. Li vide un cognato.
«Vi do una mano», disse accorrendo. E afferrò un angolo del mobile.
Qualche minuto dopo, incapaci di muovere il cas­settone anche di un solo centimetro, i tre si conce­dettero qualche minuto di riposo.
«Che fatica portare su questo cassettone!», com­mentò il cognato.
Marito e moglie scoppiarono a ridere.
«Noi stavamo cercando di portarlo giù!».

Gli amici non si guardano negli occhi. Guarda­no insieme nella stessa direzione.
Una coppia di fidanzati chiese: «Cosa dobbiamo fare perché il nostro amore duri?».
Rispose il maestro: «Amate insieme altre cose».

3 commenti:

  1. IL SILENZIO

    Un uomo si recò da un eremita.
    Gli chiese:
    "Che cosa impari dalla tua vita di silenzio?".
    L'eremita stava attingendo acqua
    da un pozzo e disse al suo visitatore:
    "Guarda giù nel pozzo! Che cosa vedi?".
    L'uomo guardò nel pozzo.
    "Non vedo niente".
    Dopo un pò di tempo, in cui rimase perfettamente immobile,
    L'eremita disse al visitatore:
    "Guarda ora! Che cosa vedi nel pozzo?"
    L'uomo ubbidì e rispose:
    "Ora vedo me stesso: mi specchio nell'acqua".
    L'eremita disse:
    "Vedi, quando io immergo il secchio l'acqua è agitata.
    Ora invece l'acqua è tranquilla.
    E' questa l'esperienza del silenzio: l'uomo vede se stesso!".


    E' nel silenzio che maturano le decisioni importanti.
    E' nel silenzio che puoi ascoltare la voce della tua coscienza.
    E' nel silenzio che puoi sentire la presenza di Dio.
    Oggi scegliti un angolo tranquillo e lasciati cullare dal silenzio...


    da Pensieri del Gufo

    RispondiElimina
  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina